trappole.

15 dicembre 2018 § Lascia un commento

jim morrison mugshotQuanta violenza, in questo continuo parlare. Quelli dell’artista senza colpe che si scagliano contro quelli dell’artista coglione e viceversa, e poi, ancora, quelli che sei un idiota a pensarla così, non ti vergogni, sei un vecchio (come se poi essere giovani fosse per forza un valore positivo ed essere vecchi un’offesa, quando in antichità erano proprio gli “anziani” a essere ritenuti gli unici portatori di saggezza e verità). Eppure riflettere sarebbe così semplice, fermarsi un attimo a guardare quello che è successo, senza sputare sentenze di getto. L’artista non ha colpe della stupidità/cattiveria umana e della tragedia avvenuta, questo deve essere chiaro, colpe ne ha chi fa entrare più gente del consentito (se è questo che è successo), chi ha il locale non a norma per questo genere di spettacoli, e chi decide che è giusto vendere uno spray al peperoncino a un ragazzino. Poi c’è l’eventuale ragazzino che dalla sua ha la stupidità dell’età (anche se ciò non giustifica lo sbaglio), e in alcuni i casi la malafede (e questo è il peggio che possa accadere). Chi ha sbagliato, paghi. Non il genere musicale, non l’artista, ma solo chi ha sbagliato deve pagare. Eppure, si può continuare la riflessione al di là della tragedia, a mente fredda? Perché una cosa così non si può chiudere semplicemente, archiviarla con da una parte i buoni e dall’altra i cattivi. La divisione non è così netta. Credo sinceramente che non ci sia niente di cui vergognarsi nel domandarsi sul perché un/a ragazzino/a va a un concerto e si porta dietro lo spray al peperoncino: questo concerto cos’è, una guerra, un posto dove puoi farti male? Te lo porti per creare il panico e rubare a casaccio approfittando del fuggi fuggi generale? Questo è il peggio di cui sopra, e solo pensare una cosa del genere mette i brividi. Io personalmente non capisco. Così come – con tutto il rispetto possibile – non capisco il perché un genitore si senta entusiasta di portare il proprio bambino a un concerto dove testi così “negativi” (le virgolette le metto per i fan/atici del genere che però non giudico, al massimo esprimo la mia opinione, dato che ognuno è libero di ascoltare e apprezzare la musica che gli pare) non sono certo il massimo della “moralità” (che è una cosa molto diversa dal “moralismo”, vi ricordo). Inoltre, se all’epoca della mia adolescenza i miei avessero apprezzato la stessa musica che ascoltavo io (perlopiù metal di cui nemmeno leggevo i testi, e a tal proposito ricordo anche il “panico” inscenato a un concerto dei Metallica, ma questa è un’altra storia, e soprattutto si trattava solo di spettacolo) sinceramente mi sarei sentito molto a disagio, e infatti non credo che – tornando ancora più indietro nel tempo – un genitore sia mai stato contento di accompagnare un proprio figlio a un concerto dei Doors, nonostante la loro proposta musicale fosse in qualche modo perfino accettabile a delle orecchie adulte e i testi di Jim Morrison fossero addirittura “poetici”; questo perché la musica che ascolti da adolescente è soprattutto trasgressione e rivoluzione (Morrison incitava a liberarsi e alla rivolta sociale, non all’individualismo più becero e squallido), e se piace anche a mamma e papà – bello che ti accompagnino ai concerti, certo, poi magari parliamo del complesso di Edipo – allora c’è qualcosa che non torna, è una trappola, forse, oltre all’artista in questione, c’è anche qualcuno che con i suoi potenti mezzi sta cercando di venderti qualcosa sfruttando le tue vulnerabilità (come la grande truffa di Malcolm McClaren e dei Sex Pistols, certo, ma il punk non fu e non è solo questo, anzi, e soprattutto il punk non era e non è né capitalista né reazionario: i veri punk vogliono UCCIDERE la regina, questi trapper vogliono ESSERE la regina), ma questo è un altro discorso. Tornando a noi, perché un bambino deve sentire testi dove si inneggia così esplicitamente a droga e donne oggetto e soldi facili? Li capisce? Li apprezza? Se ne dissocia? Che effetto potrà fargli? Ognuno ha le proprie idee al riguardo, anch’io ce l’ho, vige la libertà di espressione ma quello che lascia perplessi è perché un ragazzino che non ha i mezzi per capirli deve essere esposto tranquillamente a “messaggi” del genere (fa davvero strano pensare che siano addirittura finiti in prima serata sulla Rai del Primo Maggio, quando in passato certi artisti sono stati censurati per satira politica, ma tutto torna: la reazione controllata dall’alto è molto più rassicurante di una rivoluzione caotica che parte dal basso). Questo sinceramente non lo capisco, e non capisco nemmeno gli adulti più o meno giovanilisti (va tutto bene, questa musica piace anche a me) e/o paternalisti (va tutto bene, sono ragazzi, devono crescere) (attenzione, “giovanilismo” e “paternalismo” sono un atteggiamento non certo un giudizio da parte mia) che non si pongono il problema né prima né dopo quello che è successo (adulti tra cui magari ci sono anche quegli stessi che si scandalizzano per un videogioco violento, o per un bacio gay in pubblico). Non voglio dire che è sbagliato, io chiedo, e non credo ci sia niente di cui vergognarsi nel chiedere. L’unica cosa di cui bisogna vergognarsi è la banalità, e il tenersi la propria opinione come se fosse tutto così semplice e scontato, come se la verità assoluta fosse così a portata di mano. Io non ho risposte perciò chiedo, e continuo a riflettere, senza alcuno scandalo. La realtà delle cose è molto più complessa di quanto si possa pensare.

Ora, se proprio volete commentare questo post, sempre se ce l’avete fatta a leggere tutto e non vi siete scocciati prima, vi prego gentilmente di:

1) ricordare rispettosamente che sono morte delle persone innocenti e ancora di più sono i feriti nel corpo e nell’anima,
2) contare fino a 100,
3) rileggere bene il post,
4) rileggere ancora meglio il post,
5) usare toni educati e non insultare nessuno,
6) tenere bene a mente che questo post non è contro nessuno e non vuole giudicare né offendere né incolpare nessuno, è solo una mia riflessione senza alcuna pretesa di essere nel giusto, anzi è piena di dubbi, e – anche se non è necessario né obbligatorio – mi farà molto piacere se qualcuno di voi vorrà discutere civilmente dell’argomento. Grazie mille.

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