stati di agitazione animale. (per finta)

9 settembre 2006 § 14 commenti

Capita un giorno che  vai a prendere i biglietti di Paolo Conte e ti ritrovi con un sacco di gente e il tuo numero è 665, bene. Tipico napoletano. Nello stesso giorno napoletano ci sarà anche un (falso) allarme bomba in cui ci sono gli artificieri che fanno scoppiare un sacchetto della munnezza che contiene un panino (bomba?). Povero panino.

 

prova a entrarci. (se ti pare)Il giorno prima invece vai al MADRE, per la prima volta, a vedere l’Arte Moderna.

Qualcosa d’interessante c’è, per il resto è la solita Arte Moderna.

Al MADRE lavora M. che mi fa da guida per un po’, al piano dov’è di guardia. Sa un sacco di cose, e mi chiedo chi gliele dica queste cose ai critici (d’arte).

A me sembra che ci sia molta più arte nel palazzo cadente di fianco al MADRE, lo si intravede dalle finestre. È bellissimo, completamente abbandonato, in rovina. Ma pare che adesso lo stiano restaurando/ristrutturando. Mi piacerebbe entrarci prima che lo riaggiustino del tutto, e fotografarlo. Per adesso mi sono dovuto accontentare di fotografarlo dalle finestre, appunto.

Al MADRE c’è la mostra di Kounellis e relative putrelle, che pure è interessante, però poveri uccellini e pappagallo prigionieri! Come mai gli animalisti non dicono niente?

Inoltre manca il violoncellista musicante, e una lampada a olio in una delle opere.

Impressionante il profondo buco blu prussia, dà le vertigini.

Per quanto riguarda le altre opere, sulla pecora (in realtà è un agnello, con tutte le implicazioni cristologiche che ciò comporta) di Damien Hirst si sono formate delle bollicine di condensa e purtroppo manca  la visione superiore quindi.

Damien Hirst è un’artista che prende gli animali morti e li mette in mostra sotto formaldeide, a volte li taglia a fette. Fico.

Anni fa c’è stata una personale completa di Damien Hirst a Napoli, ma io non ci andai per stupidi scrupoli di coscienza. A quella mostra c’era anche una testa di mucca in putrefazione con tanto di mosche ronzanti in giro.

 

Mentre ero al MADRE – incredibile – mi squilla il telefono per un’offerta di lavoro, un numero romano, io naturalmente da cittadino civile non rispondo, essendo in un museo. Ma non rispondo più per paura del numero sconosciuto, eh. Che era un’offerta di lavoro lo scoprirò solo da un successivo sms, sms che mi porterà anche a una perquisizione da parte della DIGOS, infatti guarda un po’ chi c’è lo stesso giorno di visita al MADRE: il presidente Napolitano, evviva!

Il fatto è che il messaggio m’era arrivato monco e aspettavo la seconda metà, sulla soglia, il mio cellulare naturalmente non prendeva bene infatti.

Quelli mi hanno visto armeggiare con il cellulare e si sono impressionati.

 

 

 

(ero felice a girare per la città, con la mia macchina fotografica al collo e il taccuino in tasca)

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